Stato Nazionale Legionario

Stato Nazionale Legionario
Stato Nazionale Legionario - Localizzazione
Stato Nazionale Legionario - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoStato Nazionale Legionario
Nome ufficialeStatul Național-Legionar
Lingue ufficialiRomeno
InnoImnul Regal
CapitaleBucarest
Politica
Forma di StatoStato totalitario diarchico fascista a partito unico
Forma di governoMonarchia costituzionale (de iure)
Dittatura fascista (de facto)
Re di RomaniaMichele I di Romania
ConducătorIon Antonescu
Horia Sima
[1]
Nascita14 settembre 1940 con Michele I di Romania
CausaIstituzione dello Stato Nazionale Legionario
Fine14 febbraio 1941 con Michele I di Romania
CausaDissoluzione dello Stato Nazionale Legionario
Territorio e popolazione
Bacino geograficoEuropa
Massima estensione195 000 km² nel 1941
Popolazione13.5 milioni nel 1941
Economia
ValutaLeu romeno
Religione e società
Religioni preminentiChiesa ortodossa rumena
Evoluzione storica
Preceduto daBandiera della Romania Regno di Romania
Succeduto daBandiera della Romania Regno di Romania
Ora parte diBandiera della Romania Romania
Bandiera della Moldavia Moldavia
Bandiera dell'Ucraina Ucraina

Lo Stato Nazionale Legionario (in romeno Statul Naţional-Legionar) fu il nome dello Stato, di natura fascista, che amministrò la Romania tra il 14 settembre 1940 e il 14 febbraio 1941, quando fu formalmente abolito e rimpiazzato da una dittatura militare guidata dal generale Ion Antonescu.

La politica del re Carlo II fallì del tutto per via dalle perdite territoriali dell'estate 1940 e all'inizio di settembre si tennero grandi manifestazioni in cui si chiedeva la sua abdicazione.[2] Una volta accettata la commissione per formare un governo capace di risolvere la crisi, Antonescu chiese l'abdicazione del sovrano, cui questi aderì per via della mancanza di sostegno da parte dei partiti popolari e politici.[3] Dopo aver tentato di formare un governo di unità nazionale con i partiti tradizionali, i quali rifiutarono di partecipare, Antonescu dovette avviare il mandato col solo sostegno della Guardia di Ferro.[4] Tuttavia, i principali ministeri, ad eccezione di quello dell'Interno, toccarono ai militari, a figure tecniche o a politici conservatori.[5]

Il paese stava affrontando una crisi acuta:[6] le perdite territoriali avevano ridotto la produzione agricola e questo calo, a sua volta, aveva causato una grave inflazione.[6] A ciò si aggiunse l'arrivo di circa 300.000 profughi di guerra di cui il nuovo governo doveva occuparsi[6] e, all'inizio di novembre, un forte terremoto comportò gravi danni nel sud della Romania.[6]

La coalizione tra Antonescu e la Guardia durò 131 giorni caratterizzati da caos politico e sociale che screditò i legionari come formazione con cui collaborare.[7] L'instabile coalizione decadde definitivamente per via degli eventi accaduti di novembre, che resero definitivamente antagonisti i legionari con il governo conservatore.[8] Dopo un aumento della tensione e della frustrazione nei ranghi della Guardia per via della repressione adottata nei loro confronti, il 26 novembre alcuni elementi radicali con il consenso della polizia e di Bucarest assassinarono 64 legionari nel massacro di Jilava.[8]

All'inizio di gennaio 1941, prima dell'imminente scontro con la Guardia per il controllo del potere statale, Antonescu chiese a Adolf Hitler di intavolare un colloquio.[9] Nell'incontro poi avvenuto, Antonescu chiese al Führer di non intrattenere relazioni con gli inaffidabili legionari facenti parte del suo esecutivo.[10] Le misure di Antonescu assunte al suo ritorno in Romania, malviste dalla Guardia, fomentano l'insurrezione che legionari stavano già preparando, tanto che questa si verificò tra il 21 e il 23 gennaio.[10] Antonescu, sostenuto dall'esercito, il quale era contrario ai legionari, intervenne lo stesso giorno e represse la ribellione con il pugno duro, come consigliato da alcuni funzionari vicini a Hitler.[11] Lo Stato Nazionale Legionario Nazionale fu formalmente sciolto il 14 febbraio 1941;[12] da allora, Antonescu diede vita a una dittatura militare conservatrice che rimase in piedi fino al colpo di stato di Re Michele I il 23 agosto 1944.[12]

  1. ^ Leader della Guardia di Ferro, su un piano equivalente al Conducător.
  2. ^ Constantinesco (2004), p. 188.
  3. ^ Constantinesco (2004), p. 198.
  4. ^ Ioanid (2000), p. 43.
  5. ^ Veiga (1989), p. 206.
  6. ^ a b c d Veiga (1989), p. 207.
  7. ^ Veiga (1989), p. 205.
  8. ^ a b Veiga (1989), p. 212.
  9. ^ Veiga (1989), p. 215.
  10. ^ a b Hitchins (1994), p. 467.
  11. ^ Deletant (2006), p. 468.
  12. ^ a b Hitchins (1994), p. 469.

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